Chi siamo

Molti sono i siti che si occupano dei Cavalieri Templari, molte le associazioni che si richiamano e sono legate a questo ambito e più di uno i sodalizi che a vario titolo si propongono come veri e propri ordini legati al Tempio. Chi più, chi meno, onorando gli antichi fratelli dal bianco mantello rossocrociato che donarono la vita per un ideale. I fondatori di Traditio Templaris, tutti con un passato pluriennale in ordini templari da cui hanno poi preso le distanze per vari motivi, non volendo interrompere il cammino intrapreso, hanno inteso portarlo avanti con l’ambizione però di rappresentare qualcosa di diverso, o meglio un’Associazione con una peculiarità in più rispetto all’usuale panorama templare: il legame concreto con il luogo dove tutto ebbe inizio, Gerusalemme… Appare infatti facile fregiarsi del prestigioso ed affascinante titolo di Cavaliere del Tempio restando dietro le quinte di un mondo fatto di leggende e storie raccontate, dimenticando che l’antico Ordine nacque come Pauperes Commilitones Christi Templique Salomonis (… che guarda caso si trova a Gerusalemme); un po’ più difficile presentarsi in Terra Santa di questi tempi, tra razzi ed attentati cruenti (come è capitato anche durante le nostre ultime missioni), con indosso il sacro mantello e dare testimonianza della nostra memoria storica e dei nostri valori là dove c’è più bisogno, anche per sostenere la minoranza cristiana ormai in via di estinzione. Precisiamo questo perché la domanda che ci siamo spesso posti e che ha indotto la maggioranza di noi a lasciare i gruppi di cui facevamo parte (e nel cui ambito non abbiamo trovato le risposte che cercavamo o realizzato le rispettive aspirazioni) è una sola: come fa a definirsi Templare un ordine o un’associazione che non abbia alcun collegamento con la Terra Santa? Con questo non intendiamo di certo affermare che non sia degno di indossare il mantello chi per i più disparati motivi (economici, di salute, etc.) non possa permettersi il viaggio (del resto soprattutto nel XIII secolo, anche parecchi Templari addetti all’amministrazione ed alle magioni in Europa, non misero mai piede Outremer), ma semplicemente che un gruppo o sodalizio sedicente (nel senso letterale e non dispregiativo del termine) Templare (qualunque sia la forma associativa prescelta) che non preveda (e naturalmente attui) tra i propri scopi la presenza (nei limiti del possibile) a Gerusalemme, dovrebbe interrogarsi se sia legittimato effettivamente (e non per mera vanagloria) a continuare ad appellarsi in tal modo. Il nostro impegno ci induce ad approfondire, grazie all’aiuto di validi Studiosi, ciò che i documenti e le cronache del tempo riportano, ma anche il nostro territorio, in cui i segni lasciati dagli antichi Fratelli sono lì a far sì che oggi possiamo leggervi qualcosa di importante, qualcosa che ci aiuti a valutare meglio i loro comportamenti, per poter modificare e lavorare al meglio sui nostri. Erano uomini la cui visione della vita aveva scavalcato secoli di storia, erano uomini che si sono lanciati al galoppo verso la nostra era. Il nostro lavoro in Italia, così come ai tempi in cui nacque l’Ordine, serve da simbolico ponte affinchè l’Occidente dia sostegno all’Oriente. Ecco che allora nulla sembra cambiato: ci occupiamo ancora di pellegrini e bisognosi che incontriamo quotidianamente nelle nostre città, cercando di aiutarli, di confortarli e di prestare loro quell’assistenza che i primi Cavalieri offrirono dopo che Gerusalemme fu resa alla Cristianità. Non si chiamavano ancora Templari, ma sentirono l’impulso di proseguire nel loro intento e nel loro disegno precursore che in realtà, pensando al nostro tempo, non ebbe mai fine. Non siamo fanatici, né invasati, tutt’altro; siamo persone normalissime con una grande passione che ci anima e ci dà la forza, sacrificando tempo e risorse, di perseguire un obiettivo forse pretenzioso (nonostante i risultati ci abbiano già ampiamente ripagato), ma che riteniamo nobile: rendere onore al più importante e glorioso ordine cavalleresco medievale ed in primis a chi ne ha fatto parte, uomini fuori dal comune, esempio anche ai giorni nostri di coraggio, fede, abnegazione, fratellanza, riportando simbolicamente il bianco mantello nei sacri luoghi della Terra Santa e diffondendo nel nostro Paese la storia, i valori e gli ideali degli antichi Fratelli.

Chi ha la fede ed il coraggio provi a seguirci, chi non comprende almeno non ci giudichi, chi sotto mentite nobili spoglie mercanteggia si vergogni… Non nobis Domine…

IL TEMPIO OLTRE LA CROCE

“Hai in te Colui che cerchi fuori di te”

San Bernardo da Chiaravalle

E’ stato detto molto riguardo al Tempio, e ai suoi soldati; in più epoche sono state riscoperte le sue radici storiche e le stesse sono state studiate più o meno approfonditamente proprio in virtù delle informazioni in possesso. Ma questo lavoro ha avuto un carattere esclusivamente unidirezionale, cioè ha tenuto conto solo ed esclusivamente dei dati storici, a volte anche imprecisi, e mai ha congiunto la stessa ricerca con l’aspetto predominante cioè quello spirituale. Addirittura in variegati casi, paradossalmente, non si è accomunato e integrato nemmeno il lavoro eseguito sulla mistica Bernardiana e su ciò che cristianamente ne consegue a livello interpretativo. Conosciamo perciò il San Bernardo storico fatto di nobiltà, di monachesimo e di intelligenza dottrinale, ma manca l’interiorizzazione dei concetti espressi, o più precisamente, vi è l’assenza dell’interpretazione cognitiva al riguardo dei concetti cristiani, e soprattutto pagani, dallo stesso santo espressi nei suoi sermoni in più occasioni. Da una visione acritica e non profonda, sembrerebbe che l’equilibrio istituzionale sia dell’epoca che moderno, riguardo alle autorità ecclesiastiche e civili, è stato raggiunto proprio per questa voluta dimenticanza, proseguendo nei nostri giorni in un modo avvilente e ipocrita. Ma è stato proprio per lo spirito, l’anima, o più genericamente una coscienza energetica, di alcuni che avevano nel 1100 un ben finalizzato progetto già chiaro nei primi anni e che hanno perseguito strenuamente, nonostante molti altri avessero frainteso il terreno nel quale tale progettualità si muoveva. L’epoca storica di allora voleva il cavaliere perfetto e per tutta risposta storica gli è stato dato, ovviamente senza rendersi conto che questa figura è stata la risoluzione ultima di un complesso processo spirituale a priori contemplato e solo da pochi compreso. Proprio partendo da questa premessa la nostra associazione vuole poggiare la sua pietra angolare e cercare di edificare su di essa una consapevolezza e una speranza di acquisire la conoscenza necessaria alla comprensione dei fenomeni sia storici che spirituali, nonché produrre e stimolare, per quanto possibile, un processo di ricerca della verità intesa come espressione dello spirito e completamento delle azioni terrene che necessitano alla nobilitazione dell’anima. Ovviamente ciò non deve essere mai confuso con la definizione e pratica del “rito” in senso stretto, poiché tale pratica necessiterebbe di studi specifici finalizzati all’espressione di una chiara intenzionalità soggettiva. Un processo di ricerca verso la conoscenza insomma; quel percorso necessario ad elevarsi nella parte spirituale, ben restando saldi sulle basi storiche, con lo studio e la comprensione di tutte quelle discipline necessarie per il raggiungimento della perfezione. Discipline che forse possono anche essere anacronistiche e non proprio in linea con i concetti tradizionali finora studiati e promossi, ma che siano ugualmente strumento di completamento e di crescita interiore. Con questo procedimento si vuole abbattere il grande muro dell’ignoranza manifesta nella nostra società e di alcuni specifici e settari ambienti in particolare, per dare corso ad una nuova era di consapevolezza basata sulla conoscenza delle cose visibili e di quelle invisibili (che sono la maggior parte e totalmente ignorate). Del mondo fisico noi sappiamo poco con assoluta certezza… Ancora oggi nemmeno comprendiamo che forse le teorie sia evoluzioniste che astronomiche, tramandateci dalla storia, non sono così certe ed in molti casi sono totalmente inverse ed errate… Tutti in questo piano materiale siamo relazionati gli uni agli altri, con quella stupida convenzione umana che chiamiamo tempo, che invece non esiste in ambito spirituale visto che la costante di quest’ultimo mondo è la ciclicità della trasformazione. Ovviamente nella nostra ignoranza di esseri terreni non sappiamo nemmeno unire il piano materiale a quello spirituale per eseguire una non conosciuta trasmutazione tanto che, per alcuni, solo la pronuncia della parola evoca il timore di essere giudicato in relazione a canoni di eresia e blasfemia religiosa… Oggi per ogni studioso accademico dell’epoca templare la finalizzazione dei propri sforzi si conclude con il racconto della croce vermiglia come ultimo tassello di un mondo già studiato e compreso anche nei suoi meandri più nascosti. Per la nostra associazione invece la croce è il punto di partenza… per andare oltre di essa! Cioè per iniziare da questa consapevolezza spirituale lo studio e la scoperta di altri mondi e di altri modi per comprendere qual è la via maestra da percorrere per la nobilitazione dell’anima che racchiude il nostro universo spirituale interiore. Questo i nostri Confratelli della Terrasanta hanno voluto dirci e tramandarci con le loro gesta… che non solo sono quelle del combattimento, ma soprattutto le esperienze di contatto spirituale con mondi evoluti islamici, ebraici, africani ed indiani. Gli stessi hanno voluto donarci una grande eredità spirituale non senza avverse e storiche difficoltà … Hanno usato i simboli e la tradizione ed è questo che noi studiamo … E’ da qui che noi partiamo nel nostro viaggio di conoscenza! La simbologia, una scienza di connessione tra l’uomo e ciò che egli comprende alla vista dello stesso simbolo … o se preferite una connessione tra ciò che il simbolo rappresenta e ciò che l’uomo comprende alla sua vista … La tradizione, un dono interiore fatto di azioni materiali che evocano e ricordano sentimenti e conoscenza ultima … Sono questi i tesori del nostro Tempio… Tesori da cercare, da trovare, da studiare, da interpretare, da non dimenticare, e soprattutto da conoscere per accrescere e affinare in ognuno la propria coscienza individuale, ancora primitiva, e non sinergica con quella universale. Nessuno storico parla di anima del Tempio … forse perché nessuno ha mai compreso che essa esiste anche oggi ed è ciò che ci detta un valido e futuro motivo di impegno per la ricerca della conoscenza spirituale affinchè si possa parlare in un sol colpo di sublimazione … Eppure storicamente se ci si ferma a guardare il comportamento dei nostri Confratelli della Terra Santa esso è altamente indicativo di una vita ascetica e di meditazione … condizioni fondamentali per raggiungere l’equilibrio dello spirito e per una conseguente elevazione dell’anima ad un piano superiore … quel piano che bisogna avere come obiettivo … come ricompensa dei nostri continui sforzi per evolverci sul piano non terreno. In due semplici parole si può riassumere tutto in “cercare Dio”… e la strada per riuscirci è il percorso che ognuno deve compiere con una progressiva conoscenza fatta di ostacoli, di rinunce, e di errori, che ovviamente mortificano la carne ma nel contempo fortificano lo spirito, cioè quella materia di cui tutti noi siamo fatti … L’errore è sempre lo stesso purtroppo … il piano materiale delle discussioni e delle certezze offusca irrimediabilmente la percezione della spiritualità e della conoscenza e finchè persisteranno le catene dell’ottusità e della prevaricazione del potere da parte di alcuni sarà sempre più difficile esercitare il cammino verso la consapevolezza del creato e dei suoi reconditi fini … Diversi autori contemporanei nei loro testi hanno cercato di affrontare un argomento abbastanza controverso: l’esoterismo templare. Purtroppo tutti i loro lavori sono stati caratterizzati da una latente paura di raccontare i caratteri propri di un mondo esoterico e dover poi, forse, giustificarsi con istituzioni e mondi accademici in realtà abbastanza proiettati verso l’ipocrisia. Non c’è alcuna difficoltà ad affermare che l’esoterismo riguarda la spiegazione di un mondo nascosto … ma nascosto a chi non ha la conoscenza necessaria per comprenderlo, e tuttavia ciò non necessariamente riguarda segreti indicibili. La semplice spiegazione dei colori del beauceant templare potrebbe essere già argomento esoterico; ma la comprensione di tale spiegazione dovrebbe avvenire per mezzo di strumenti e di nozioni che eviterebbero (come sempre accade) la mancata o errata comprensione della circostanza. Non è facile, è vero! Ma proprio la ricerca e lo studio aprioristico di questi strumenti compongono parte della ricerca e del cammino verso la conoscenza. La parola esoterica fa paura; reca ancora oggi sapori di eresia per quel mondo di potere millenario che è anche la nostra società attuale … Ma è una paura irrazionale dal momento che tale concetto, e la sua comprensione, ci renderebbero persone migliori e renderebbero migliore la società civile con un nuovo modo di pensare. E’ ovvio che seguire questa strada porta inevitabilmente ad un contrasto con la matrice del potere presente ovunque … Ma è essa una scelta consapevole, che non sarà a vantaggio di tutti ma solo di alcuni che diventeranno poi persone diverse, e guarderanno il mondo con occhi diversi individuando infallibilmente la sottile linea, ormai sepolta, del bene e del male. Proprio per rimanere in tema storico riguardo al Tempio, c’è da sottolineare una assoluta dimenticanza del mondo accademico e degli studiosi convinti da sempre di essere in possesso della verità assoluta. Nessuno ha mai parlato dell’attività o del ministero che i monaci del Tempio amministravano, anche con appositi esorcismi, in relazione alla lotta con le forze malefiche. Ma va da sè che il mondo religioso non sia proprio orgoglioso di tale verità, nè tantomeno il mondo storico-accademico guardi con interesse questo aspetto visto che persegue dettagliatamente le leggi del misero materialismo. Ed ecco il ritratto di una società fondata, quando conviene, sulla menzogna e sulla dimenticanza, in cui la storia del Tempio si perde nella sua parte più viva: la tradizione delle azioni e della parola che continuerà a vivere se ci sarà di volta in volta un custode della verità. Nella nostra umiltà di persone che hanno dato vita ad un’associazione come questa (che in altri luoghi potrebbe essere chiamato Tempio rendendo famelici i nemici della conoscenza) abbiamo scoperto che la via da seguire è quella di una educazione storica e dottrinale egualitaria, per poi specializzarsi in una sorta di cammino ove ognuno individuerà il mezzo più consono alla propria crescita. Gli strumenti sono molteplici, sia antiquati che all’avanguardia, nonché giudicati irrazionali o non conformi alle menti benpensanti… Noi abbiamo rispetto per tutti; dallo studio biblico alla psicologia; dallo studio storico alla simbologia; dall’astrologia, all’astronomia e allo yoga… Dalla cosiddetta psicometria alla leggendaria naometria; dagli studi ermetici a quelli occulti e magici… Dal catechismo cattolico alle pratiche sufi; dalle pratiche buddiste alle conversazioni di Castaneda; oppure dall’analisi della Divina Commedia ai trattati di Giordano Bruno… e ancora dall’orgonite alla cosmogonia rosacrociana, dal pensiero karmico al mantra; dallo sciamanesimo al vodoo; dal Lullismo ad Averroè ed ai precetti di Stainer; dalle pratiche celtiche ai sermoni evangelisti o battisti; dai precetti della Chiesa di Roma (a cui comunque per fede e per coerenza ci sentiamo legati) a tutto ciò che essa ingiustamente vieta… purchè in ogni cosa vi sia il seme della crescita interiore e possa allargarsi l’intelletto, il modo di sentire, l’equilibrio dell’anima, nonché l’evoluzione dell’uomo con eroico furore sopra il cielo e le altre stelle… D’altra parte il cristianesimo primitivo, quello autentico, prediligeva e riconosceva nell’uomo la sua parte divina, cioè quella sua parte fatta della stessa sostanza del Padre frenata però dagli ostacoli dell’ignoranza e dell’imperfezione del libero arbitrio umano… Ecco perché giustamente forse è meglio rendere omaggio a chi affermò con la propria vita che “credere che siamo mossi e toccati solo dalle cose visibili è stupidità manifesta”.

“Il nostro progresso non consiste nel presumere di essere arrivati ma nel tendere continuamente alla meta”

San Bernardo da Chiaravalle

Traditio Templaris – Associazione

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