2-5/12/2015 – Missione in Terra Santa

Gerusalemme: siamo tornati a casa…
Resoconto dell’ennesima missione in Terra Santa

La prima settimana di dicembre siamo finalmente tornati dove tutto ha avuto inizio: Gerusalemme.

Siamo sinceri, questa volta (per qualcuno di noi era la dodicesima missione con il mantello in Terra Santa) le premesse erano particolari: la situazione internazionale, i recenti attentati e minacce terroristiche avrebbero forse consigliato ai più di restare a casa, al caldo e al sicuro (sarà poi veramente così?), ma a noi non ha mai sfiorato la mente di rinunciare a quel viaggio programmato da mesi. Non è stata questione di imprudenza o sprezzo del pericolo, ma di coerenza e tradizione: lì è casa nostra e niente e nessuno potrà mai impedirci di tornare a rendere omaggio agli antichi fratelli, a celebrare i nostri riti, a portare testimonianza e conforto ai pochi cristiani rimasti facendoli sentire meno soli (perché un conto è andare a fare i turisti, ben altro è manifestarsi in loco come Templari…). E grazie a Dio è andato tutto per il meglio.

Il Beauceant torna a casa...

Il Beauceant torna a casa…

Un’altra straordinaria esperienza di fratellanza e cameratismo, di spirito e passione, di vita cavalleresca e (come leggerete oltre) anche di vita locale.
Ma andiamo con ordine. Arrivati la sera del mercoledì e sistematici nei nostri alloggi nel cuore della Città Vecchia, Gerusalemme ci è subito apparsa diversa dalle altre volte: molta meno gente in giro e più soldati e poliziotti a presidiare gli angoli delle strade ed i siti più sensibili. La mattina seguente subito la prima emozione con la consueta visita al Collegio di Nostra Signora del Pilar (per consegnare la nostra offerta in beneficienza, una goccia nel mare degli aiuti indispensabili per quella stupenda realtà), dove le bambine ci hanno accolto con entusiasmo, curiose di sapere da dove venissimo e perché indossassimo quei mantelli bianchi rossocrociati. E la cosa che più ci ha colpito è stato vedere tanti presepi ed alberi di Natale in un luogo dove convivono nelle stesse aule alunne cristiane e musulmane; ma la nostra amica direttrice Suor Marta ci ha spiegato che per loro è normale, non c’è alcuna costrizione, bensì rispetto per le reciproche credenze e tradizioni, ed anche i genitori musulmani non ci vedono nulla di male o di strano! La prossima volta magari portiamo con noi qualche dirigente scolastico italiano, così si rende conto di cosa vuol dire la vera integrazione…

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La visita al Collegio delle Suore Spagnole

A seguire (ed anche questa è ormai una consuetudine) abbiamo avuto il privilegio della visita guidata alla Basilica del Santo Sepolcro con Padre Alliata, Direttore dell’Istituto Biblico Francescano (in pratica la massima autorità in ambito storico ed archeologico in Terra Santa). Incredibile la semplicità con cui quest’uomo trasmette a chi lo ascolta il suo immenso sapere su ogni pietra ed ogni angolo di Gerusalemme, una vera benedizione.

All'alba per i vicoli di Gerusalemme

All’alba per i vicoli di Gerusalemme

La Pietra della Deposizione

La Pietra della Deposizione

Il pellegrinaggio all’Orto del Getsemani (con la Basilica delle Nazioni), alla Tomba di Maria ed alla Chiesa crociata di S. Anna (al cui interno è riecheggiato il Non nobis) ha concluso un’intensa giornata, prima della bellissima serata a casa di un arabo cristiano che conosciamo ormai da anni, la cui moglie ci ha deliziato con piatti locali; interessantissimo poter discutere della situazione in Terra Santa con chi la vive quotidianamente e scoprire quante mezze verità vengano sottaciute per convenienza da mass media ed autorità. Se un posto non lo conosci fino in fondo, se non lo hai vissuto intensamente, non potrai mai parlarne con cognizione di causa ed il dovuto rispetto. E questo concetto si ricollega a quello che intendiamo noi per l’essere (e non semplicemente apparire o autoproclamarsi) Cavalieri Templari: senza il legame ed il contatto con Gerusalemme è quantomeno inappropriato e pretenzioso…

All’alba del venerdì il momento forse più alto di ogni missione: la S. Messa al cospetto della sacra pietra nella Basilica del S. Sepolcro, questa volta celebrata da Padre Artemio, già vice Custode di Terra Santa, contento di rivederci con i nostri mantelli in uno dei luoghi più importanti della Cristianità.

La S. Messa al cospetto del S. Sepolcro

La S. Messa al cospetto del S. Sepolcro

Il momento dell'Eucarestia

Il momento dell’Eucarestia

Emozionante anche il corteo fino alla cappella di S. Elena.

Corteo nella Basilica

Corteo nella Basilica

All'interno della Basilica

All’interno della Basilica

Non Nobis... nella Cappella di S. Elena

Non Nobis… nella Cappella di S. Elena

Nel pomeriggio poi, dopo la visita al Monte Sion (con il Cenacolo e la Dormizione di Maria) ed al Gallicanto, abbiamo preso parte alla Via Crucis, dove i Francescani ci hanno riservato l’onore di sfilare insieme a loro per i vicoli della Città Vecchia sino alla conclusione al S. Sepolcro, tra gli sguardi incuriositi dei pochi pellegrini presenti nel vedere mischiati bianchi mantelli e sai marroni: divise diverse per un’unica fede da salvaguardare oggi più che mai.

La Via Crucis con i Francescani

La Via Crucis con i Francescani

La conclusione della processione

La conclusione della processione

La cena alla Taverna Armena ha concluso in pratica il nostro viaggio, breve ma molto intenso e toccante, soprattutto per chi era la prima volta che ci seguiva in questa esperienza unica, che, come al solito, non vediamo già l’ora di ripetere.

Non nobis Domine…

Traditio Templaris – Associazione

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