Storia

In attesa di poter pubblicare i nostri approfonditi lavori sui singoli avvenimenti della gloriosa storia dell’antico Ordine, riteniamo utile fornire ai gentili visitatori del sito un sintetico excursus dalle origini alla triste fine dell’epopea templare.

Nel 1095 a Clermond, in Francia, Papa Urbano II aveva esortato i Cristiani a prendere le armi per soccorrere i loro fratelli di fede in Oriente. A tale richiamo risposero migliaia di soldati e contadini, dando vita alla prima crociata, preceduta da una sfortunata ed improvvisata iniziativa di popolo (la c.d. “crociata dei pezzenti”). Dopo incredibili vicissitudini dovute alle diverse strade intraprese dalle varie componenti della spedizione ed agli ostacoli incontrati, i Crociati raggiunsero Gerusalemme e nel 1099 la conquistarono al termine di un assedio con grande spargimento di sangue.

Nacque così l’insediamento in Palestina e Siria di un nucleo di conquistatori Cristiani chiamati anche genericamente Franchi dai locali, che introdussero outremer usi e costumi occidentali, compresa l’organizzazione feudale del territorio. Essi dovettero subito farsi carico di risolvere il problema della sicurezza militare e della difesa dei confini dei nuovi regni costituiti lontano dall’Europa (Principato di Antiochia, Contea di tripoli, Contea di Edessa e regno di Gerusalemme). Da una parte infatti le forze dell’Islam andavano riorganizzandosi e premevano alle frontiere in attesa della rivincita, dall’altra i Crociati concepivano, come unico modo per dissuaderli e contenerli, il saccheggio dei loro villaggi. La nobiltà franco – siriaca doveva svolgere opera di mediazione che assicurasse le posizioni acquisite e consentisse un’esistenza tranquilla. Ma per vivere pacificamente era necessaria una forza militare stabile: nell’XI secolo le strade che circondavano Gerusalemme e gli adiacenti luoghi santi non erano sicure; i predoni assalivano i pellegrini provenienti dal porto di Giaffa ed era quindi tempo di creare una milizia che proteggesse la loro incolumità.

Tuttavia la maggior parte dei Crociati, una volta aver reso libera Gerusalemme, rientrarono in patria nonostante gli inviti e la propaganda di quanti erano viceversa decisi a rimanere e a trasformare quei luoghi nella nuova Terra Promessa. Ecco allora nascere l’idea di un ordine cavalleresco a protezione dei siti sacri e dei pellegrini che li visitavano quale risposta ad un’esigenza sempre più pressante.

Non si hanno molti dati certi riguardo la fondazione dei Templari, che all’inizio operarono in maniera poco appariscente: la tradizione storiografica riporta che un Cavaliere di nome Ugo di Payns (o de’ Pagani) nell’anno 1118 o 1120 (ma molto probabilmente ben prima), con alcuni suoi compagni d’arme si incaricò di proteggere i cristiani che si recavano a Gerusalemme, per poi gradualmente ampliare il raggio d’azione ad altre aree in Terra Santa.

Nessun cronista dei loro tempi ne ha parlato e le prime notizie ufficiali risalgono a dopo la seconda metà del dodicesimo secolo con Guglielmo di Tiro, Michele il Siriano e Walter Map,

La nuova Comunità trovò presto asilo presso il re Baldovino II (che apprezzò naturalmente tale iniziativa), ai quali concesse in uso un’ala del palazzo che sorgeva nel luogo in cui si riteneva fosse eretto il Tempio di Salomone. Il nome di “Militia Templi” deriva proprio da questa circostanza. La vita dei Pauperi Milites Christi si modellò sulle norme dei canonici regolari di Gerusalemme (che a loro volta si ispiravano alla regola di S. Agostino), con professione dei voti di povertà, castità ed obbedienza, pur mantenendo lo stato laicale.

Subito si sentì la necessità di incrementare le fila per realizzare gli obiettivi prefissati, nonché di ottenere il riconoscimento papale per legittimare la loro azione (che suscitò chiaramente dibattiti e discussioni in ambito dottrinale). Bernardo di Clairvaux quindi fu incaricato di redigere la regola che il 13 Gennaio 1129, al Concilio di Troyes, fu approvata nei suoi 72 articoli originari: era nato a tutti gli effetti un ordine senza precedenti che fondeva la figura del monaco con quella del guerriero, come giustificata ed esaltata dallo stesso san Bernardo nell’opera De laude novae militiae: Una nuova cavalleria è apparsa nella terra dell’Incarnazione… essa è nuova, dico… che si combatta contro il nemico non meraviglia… ma che si combatta anche contro il Male è straordinario… essi non vanno in battaglia coperti di pennacchi e fronzoli, ma di stracci e con un mantello bianco…essi non hanno paura del Male in ogni sua forma… essi attendono in silenzio ad ogni comando aiutandosi l’un l’altro nella dottrina insegnata dal Cristo… essi fra loro non onorano il più nobile, ma il più valoroso… essi sono i Cavalieri di Dio… essi sono i Cavalieri del Tempio.”

Il successore di Ugo di Payns (o de’ Pagani), morto nel 1136, Roberto di Craon, comprese l’importanza di espandere ed articolare l’organizzazione fondando numerosi insediamenti sia in Europa che outremer con le generose elargizioni ricevute dall’Ordine e nel 1139 Papa Innocenzo II con la Bolla Omne Datum Optimum decretò l’esonero dal versamento delle decime e pose i templari soto il solo suo controllo, rendendoli di fatto indipendenti da ogni ingerenza esterna.

 

Nel 1170 l’Ordine contava su 10 Province di cui 3 in TerraS anta e 7 in Europa.

La necessità di gestire ed amministrare il vasto patrimonio nel frattempo creatosi, con il quale si dovevano garantire le risorse per le campagne militari in Oriente fece sì che alle attività belliche si aggiungessero compiti logistici ed amministrativi. Ma l’immenso patrimonio accumulato dai Templari fu soprattutto il frutto di una sapiente e articolata gestione economica delle risorse di cui l’Ordine poteva disporre.

I Templari valorizzarono le potenzialità del territorio, dedicandosi ad agricoltura ed allevamento finalizzati a garantire l’autosufficienza. Ulteriori fonti di ricchezza erano quelle derivanti dalla bannalità, ovvero dal diritto di monopolio ed applicazione del dazio sulla circolazione di merci e di imposte di successione sui feudi, dalle decime, dalle elemosine e dai tributi pagati dai governatori musulmani per accordi di non belligeranza.

L’esperienza acquisita nell’amministrazione dei propri beni diede modo che diventassero depositari anche delle ricchezze altrui, di cui garantivano la protezione e la custodia, operando come i primi banchieri e divenendo il riferimento di sovrani e nobili nel campo della finanza (si devono a loro le prime lettere di cambio.

Alla fine del 1200 i Templari erano una potenza economica tale da rappresentare una sorta di stato autonomo, fuori dal controllo di ogni realtà statale se non quella della Santa Sede.

Il declino dell’Ordine inizia nel 1187 con la drammatica sconfitta nella battaglia di Hattin, preludio della riconquista musulmana di Gerusalemme e, gradualmente, di tutti i territori franchi outremer, fino alla perdita dell’ultimo baluardo di Acri nel 1291. Le responsabilità di tali eventi vennero in Europa imputate soprattutto agli ordini cavallereschi e su tutti ai Templari, accusati di non aver saputo difendere la Terra Santa e di altre pratiche dissolute.

Dopo che la sede dell’Ordine venne trasferita da Cipro a Parigi, il Maestro de Molay fu informato dal Papa Clemente V delle varie calunnie che andavano diffondendosi ed egli stesso richiese l’apertura di una inchiesta per appurare la verità e ristabilire la giustizia, non sospettando ancora minimamente di quanto stava per accadere.

Il Re di Francia Filippo IV detto il Bello, sull’orlo della bancarotta, desideroso di impadronirsi del famoso tesoro dei Templari, ordinò l’arresto di tutti i Cavalieri ed il sequestro dei loro beni (venerdì 13 ottobre 1307). All’esito di indicibili torture, molti cedettero ed ammisero colpe inesistenti di cui erano stati artatamente accusati (su tutte eresia, idolatria, blasfemia e sodomia) e il 22 marzo 1312 il Pontefice, vero strumento nelle mani del re di Francia, con la Bolla “Vox in Excelso” soppresse l’Ordine.

Il 18 marzo 1314 Jacque de Molay, unitamente al Precettore di Normandia de Charney, dopo aver ritrattato le confessioni estortegli, morì sul rogo allestito sulla Senna di fronte alla cattedrale di Notre Dame, non prima di aver convocato entro un anno dinanzi al tribunale divino Filippo il Bello, Clemente V ed il braccio destro del sovrano francese Nogaret, i quali in pochi mesi morirono tutti in diverse circostanze…

Finisce così la storia del più grande Ordine cavalleresco mai esistito ed inizia la sua leggenda.

 

 cavaliereTrasparente

Traditio Templaris – Associazione

 00195 Roma – Via Antonio Mordini, 14 – Tel. +39 068076812. Fax +39 068076152 – email: info@traditiotemplaris.it

Privacy Policy